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Terre e rocce da scavo
Le terre e rocce prodotte durante l'esecuzione di interventi che prevedono scavi di qualsiasi natura in materiali naturali, possono essere riutilizzate (ad esempio per reinterri, riempimenti, rilevati, etc.) per l'esecuzione di interventi autorizzati solo nel caso in cui soddisfino i requisiti enunciati nell'art. 184-bis del Decreto Legislativo 152/06 e s.m.i.. In particolare è necessario classificare questi materiali come sottoprodotti; in caso contrario devono essere considerati come rifiuti, e si deve provvedere al loro smaltimento in discarica, secondo la normativa vigente.

La Regione Piemonte ha emanato, con Deliberazione della Giunta Regionale n. 24-13302 del 15 febbraio 2010, le Linee Guida da seguire per la gestione delle terre e rocce da scavo, nel caso in cui si voglia procedere al loro riutilizzo. Sono previste procedure autorizzative diverse a seconda che il riutilizzo avvenga o meno nel sito di produzione, e vengono definite una procedura ordinaria ed una semplificata, quest'ultima per particolari casi in cui non vi è alcun motivo per ipotizzare l'esistenza di passività ambientali. Lo schema dettagliato da seguire è riportato nel diagramma di flusso sottostante.

L'autorizzazione va richiesta già in fase di progettazione dell'intervento. Ad esempio, per le opere edilizie, alla richiesta del titolo abitativo (ad es. Permesso di costruire, SCIA, etc.).

Va presentato un progetto di riutilizzo che specifichi nel dettaglio le modalità di gestione delle terre e rocce scavate e movimentate. Occorre poi sempre verificare la compatibilità geologica ed idrogeologica del sito di destinazione e dell'utilizzo previsto, che devono essere contenute in una specifica relazione geologica. Nei casi che rientrano nella procedura ordinaria è necessario anche prelevare ed analizzare dei campioni di terreno, per verificare la loro idoneità chimica con il sito di destinazione.

Inoltre, prima dell'inizio, durante ed al termine dei lavori, è necessario predisporre una specifica modulistica, che certifichi la corretta gestione delle terre e rocce. Ad esempio i mezzi di trasporto devono avere idonei documenti di viaggio che garantiscano la tracciabilità del materiale movimentato, da poter mostrare ad eventuali controlli per evitare eventuali sanzioni.

La recente entrata in vigore di nuovi riferimenti legislativi (D.M. 161/2012, Legge 9 agosto 2013 n.98 Decreto del Fare) ha profondamente modificato il quadro normativo che disciplina la gestione delle terre e rocce da scavo, non senza lasciare lacune e alcuni dubbi interpretativi.
In questo clima di incertezza e di rapida evoluzione normativa, lo Studio di Geologia è in grado di seguire il Cliente durante tutta la procedura relativa alle gestione delle terre e rocce da scavo, dalla richiesta di autorizzazione per il loro riutilizzo, alla gestione del cantiere, fino alla certificazione del loro integrale utilizzo.

“Schema di gestione delle terre e rocce da scavo, secondo la D.G.R. n.24-13302 del 15.02.2010”

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STUDIO DI GEOLOGIA
Dott. Geol. Mattia BERTANI
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